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Discorso del Console Generale Mario Baldi in occasione della Festa della Liberazione (Zurigo, 25 Aprile 2024)

Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.

È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti, a Milano nel 1955.

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Rivolgo un saluto a tutti i presenti, in particolare il Presidente del Comitato 25 Aprile di Zurigo, Cav. Luciano Alban ed ai membri della Presidenza del Comitato, Ginevra Poggi e Laura Nembri.

Ringrazio e saluto l’On. Toni Ricciardi della Camera dei Deputati ed il Sindaco di Wetzikon, Pascal Bassu.

E ringrazio tutti voi, in particolare i rappresentanti della comunità italiana, per essere qui a celebrare insieme una data speciale per la storia del nostro Paese, perché celebrando la Festa della Liberazione, la Repubblica Italiana celebra oggi le sue radici.

Il frutto del 25 aprile è infatti la nostra Costituzione.

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Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo.

Come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 25 Aprile segna anche la data della “riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali che animavano invece il Risorgimento dei moti europei dell’800 (…); combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri”.

Con il 25 Aprile e poi con il referendum del 2 Giugno 1946 e’ nata una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili.

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Ed è bello festeggiare questa importante ricorrenza in Svizzera, un’antica democrazia, un paese che ha resistito a guerre e ad invasioni, che non si è mai inginocchiato a nessun tiranno.

Un paese che – durante gli anni bui del fascismo – ha dato ospitalità e protezione a tanti dissidenti italiani – i cosiddetti “fuoriusciti” – in fuga dalla repressione e dalla violenza del regime fascista.

Un paese che, subito dopo la caduta di Mussolini nel luglio del 1943, ha visto nascere le Colonie Libere Italiane. Il 21 novembre del 1943 a Olten le prime 10 Colonie Italiane si unirono nella Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, con il compito di aiutare i rifugiati politici italiani e di mantenere i contatti con la Resistenza.

Un Paese dove trovarono rifugio dopo l’armistizio dell’8 settembre circa 20.000 soldati italiani e altrettante migliaia di civili, in fuga dall’occupazione tedesca e dalla violenza che imperversava in Nord Italia.

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Per questo, cari amici italiani, è bello ed importante celebrare qui in Svizzera il “nostro” 25 aprile.

Nostro, di noi Italiani, di tutti gli Italiani!

Viva la Festa della Liberazione!

Viva l’Italia!

Viva la Repubblica!