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Messaggio del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, in occasione del 68° anniversario del disastro di Marcinelle

La ricorrenza della tragedia del Bois du Cazier, avvenuta l’8 agosto 1956, costituisce un momento chiave nella vita delle comunità italiane nel mondo, quale simbolo del loro straordinario contributo al benessere dei Paesi di accoglienza e del loro sforzo di integrazione attraverso il lavoro. È così per Marcinelle, è così per tutte le altre tragedie dell’emigrazione italiana, come quella della miniera statunitense di Monongah, che già nel 1907 era costata la vita a centinaia di nostri connazionali.

Il ricordo vivo di queste catastrofi ci sprona a perseguire con sempre maggiore impegno, a livello nazionale e sovranazionale, un percorso comune di costruzione di un quadro normativo e di controlli chiaro e inflessibile, per porre fine alla piaga degli incidenti sul lavoro.

Ho visitato molte volte e sempre con grande emozione il sito di Marcinelle, da vice presidente della Commissione Europea e da presidente del Parlamento Europeo. Non ho voluto mancare di farlo, lo scorso anno, anche da Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. In tutte queste occasioni è sempre stato un onore per me portare l’omaggio del Paese alla memoria delle vittime e il conforto dell’Italia intera al dolore dei familiari. Il Governo italiano istituì nel 2001, nel giorno di questa triste ricorrenza, la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, per rendere omaggio ai tanti Italiani che con dedizione e coraggio hanno tenuto alto il nome dell’Italia all’estero, spesso a prezzo di grandi sacrifici personali e familiari.

Un impegno del quale i nostri connazionali – dalle comunità più antiche ai protagonisti della nuova mobilità – sono ancora oggi interpreti ovunque nel mondo, dove portano la maestria del saper fare italiano insieme all’orgoglio delle proprie radici. Ma con il suo alto tributo di vittime anche belghe, polacche, greche, tedesche, francesi, ungheresi, inglesi, russe, ucraine e algerine, Marcinelle – accaduta pochi mesi prima della firma dei Trattati di Roma – è soprattutto una tragedia europea.

Voglio partire da qui, da questa ferita ancora presente nella memoria collettiva del nostro continente per creare consenso in sede di Parlamento Europeo – anche grazie al lavoro della delegazione parlamentare italiana – perché questa data diventi anche una “Giornata europea” della memoria. A Marcinelle, uniti nella tragedia, perirono 262 minatori di 12 Paesi diversi. A noi, uniti nell’impegno, il compito di onorarne la memoria e di lavorare perché queste tragedie non accadano mai più. Per una Europa del lavoro e della crescita, con la persona sempre al centro.