Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Giornata internazionale della donna

IMMAGINE 8 MARZO

“La donna è stata bloccata per secoli. Quando ha accesso alla cultura, è come un’affamata. E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto a chi è già saturo.”

“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.”

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.”

Rita Levi Montalcini

 

La Festa della Donna rappresenta un’opportunità per riflettere sulla parità di genere, per la quale generazioni di persone, in particolare donne, hanno lottato e continuano a farlo. Nonostante i progressi compiuti, il divario di genere rimane ancora evidente, soprattutto nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). Sebbene la partecipazione femminile all’istruzione universitaria sia aumentata in molti contesti, questa tendenza ha una portata globale e il divario resta tuttora significativo.

Rita Levi Montalcini, pur appartenendo a un periodo storico precedente, continua a rappresentare una fonte di ispirazione grazie alle sue scoperte scientifiche e al suo pensiero. Le sue parole sono più attuali che mai. Nata a Torino nel 1909 in una famiglia ebrea, figlia di un ingegnere e di una pittrice, Montalcini si trovò a dover affrontare il primo ostacolo quando le venne detto che il ruolo delle donne era limitato a quello di mogli e madri. Con determinazione, si oppose e si laureò in Medicina nel 1936. Dopo l’introduzione delle leggi razziali del 1938, fu sospesa dal suo incarico di assistente volontaria e, durante la Seconda Guerra Mondiale, si rifugiò in Belgio. Rientrata a Torino a causa dell’invasione nazista, continuò segretamente la sua ricerca sul sistema nervoso.

Dopo la guerra, proseguì la sua carriera di ricercatrice negli Stati Uniti, alla Washington University di St. Louis, dove, nel 1954, scoprì una proteina fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso, il Nerve Growth Factor. Nel 1986, a 77 anni, vinse il Premio Nobel, e l’anno successivo ricevette la National Medal of Science.

Oltre alla ricerca, Montalcini si dedicò anche ad attività umanitarie, e nel 1992 fondò, insieme alla sorella Paola, la Fondazione Rita Levi Montalcini, con l’obiettivo di offrire borse di studio a giovani studentesse africane e promuovere il ruolo delle donne nelle scienze e nella società. La sua eredità rappresenta un esempio di determinazione, intelligenza e umanità. Resterà per sempre una delle menti più brillanti del suo tempo e una figura ispiratrice, che ha dimostrato come la perseveranza possa davvero cambiare il mondo. È stata una donna capace di contribuire in modo decisivo all’evoluzione culturale e scientifica del Novecento e oltre, fino al 2012.